Ernesto Guevara nacque a Rosario, in Argentina nel 1928 e nel '45, trasferitosi a Buenos Aires con la famiglia, intraprese gli studi di medicina. Nella sua giovinezza viaggiò in lungo ed in largo per tutto il Sud America ed il Centro America, toccando con mano le condizioni d'estrema povertà in cui molte popolazioni versavano, le ingiustizie sociali, le discriminazioni razziali verso gli Indios; ciò lo convinse che la sua missione nella vita era più importante della medicina.
Durante una battuta di pesca
Un comizio
Nel 1953 si trovava in Guatemala dove un governo democraticamente eletto, che aveva avviato notevoli riforme in campo sociale, fu rovesciato da un colpo di stato spalleggiato dalla CIA, istaurando poi un regime dittatoriale militare durato 45 anni; Guevara fu deportato in Messico e proprio qui conobbe il giovane Cubano Raul Castro, fratello di Fidèl.
Gli appassionati discorsi di Raul sulla liberazione di Cuba (impresa che intendevano portare a termine) ed un incontro con Fidèl durato 10 ore, lo convinsero ad unirsi al gruppo 26 Luglio e ad imbarcarsi sul Granma alla volta di Cuba. Furono i cubani a soprannominarlo "che" (sempre con la c minuscola), a causa dell'intercalare argentino che significa "hey, tu". Guevara giocò un ruolo importante nella conversione di Castro al Marxismo, essendosi formato sugli scritti di Marx, Engels e Mao Tze-Tung.
Un'intervista alla radio
Cittadino Cubano
Sbarcato a Cuba, riparò prima sulla Sierra Maestra per sfuggire alle imboscate dell'esercito di Batista e nel '57 divenne comandante di una colonna di 700 uomini. Le sue truppe agirono, assieme a quelle di Camilo Cienfuegos, nella zona di Santa Clara e Camaguey, tagliando praticamente in due l'isola e spezzando il fronte delle truppe governative di Batista.
Comandante carismatico, anche nei momenti più difficili riuscì ad infondere alle sue truppe quel coraggio e quella forza d'animo che lo portarono, trionfante, a marciare sull'Havana, assieme a Cienfuegos, il 2 Gennaio del 1959. Il mese successivo ricevette la cittadinanza Cubana. Nel nuovo governo rivoluzionario ricoprì svariati incarichi, da Capo del dipartimento per la riforma Agraria, a Presidente della Banca Nazionale Cubana, fino a Ministro dell'Industria, avviando parecchie riforme.
Al teatro Nacionàl
Acclamato
Nei suoi numerosi viaggi in Europa, e sopratutto in Asia ed Africa, si convinse che l'unico modo per debellare definitivamente la povertà e le disuguaglianze fosse la rivoluzione. Il suo animo, troppo ribelle per godersi i comodi fasti di una vita da Ministro, lo portò a ritirarsi dalla politica nel '65, e a ricominciare la sua attività di guerrigliero prima in Congo, poi in Angola ed infine in Bolivia.
Fu proprio qui che la sua presenza spaventò il governo americano, che mandò numerosi rinforzi in appoggio al presidente Boliviano (che i rivoluzionari tentavano di rovesciare) e durante un'imboscata venne catturato. Fu giustiziato, sotto gli occhi dei funzionari americani, il 9 Ottobre del 1967. I suoi resti, ritrovati nel '96, furono portati a Cuba l'anno seguente, dove furono celebrati i funerali di stato per un eroe della patria ed oggi si trovano al Mausoleo a lui dedicato a Santa Clara.
Addio al Chè

Hasta la victoria siempre

Per meglio capire l'animo e le idee che animarono le sue azioni, riportiamo 2 estratti da suoi discorsi.

Invitato a parlare all'Università di Havana in cambio di un cachet, scrisse:
"[…] Trovo inconcepibile che venga offerto del denaro ad un rappresentante del Governo e del Partito, per qualsiasi tipo di lavoro. Tra i tanti pagamenti che ho ricevuto, il più importante è quello di essere considerato parte del popolo Cubano. […]"

"[…] A rischio di sembrare ridicolo, lasciatemi affermare che il vero rivoluzionario è guidato da sentimenti d'amore; è impossibile pensare ad un vero rivoluzionario che non abbia questa qualità. […]"  

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